Il miracolo della Madonna dei Cordici

Il 3 marzo del 1799, sotto il baronato di Vespasiano Palamolla e Teresa Moscati, avvenne un fatto straordinario che cambiò le sorti del piccolo comune di Torraca.

La popolazione di Torraca era minacciata dai francesi che dopo aver devastato e conquistato i paesi limitrofi si dirigevano verso il borgo. La gente, disperata, si riunì in chiesa è pregò a lungo la Madonna dei Cordici.

La preghiera fu ascoltata. Discese all’improvviso una nebbia fitta e oscura che avvolse il borgo rendendolo invisibile alla vista del nemico che passò oltre. Si narra che il volto della Madonna e il braccio di Gesù grondarono di sudore dopo il fallito attacco dei francesi.

Alcuni anni dopo, il 4 agosto 1806 festa di San Domenico, i francesi del Generale Massena, dopo aver messo a guasto e rovina il castello baronale, asportandone i quadri, statue e oggetti preziosi, distrussero con un incendio l’archivio della chiesa parrocchiale.

Andarono perduti documenti, atti, registri e pergamene di grande importanza storica.

Da allora due volte a l’anno, il 3 marzo e l’8 settembre viene festeggiata La Madonna dei Cordici, copatrona di Torraca.

 

La novena della Madonna dei Cordici

A gruppi si andava ai Cordici
a settembre, di prima mattina,
appena dopo il levar del  sole.

Si trotterellava insieme lieti
alla cauta ricerca dell’uva matura
e col desiderio in cuore di vendere
Eecomprare noci fresche e taralli buoni.

Il  cammino era lungo ma o Muleinieddu  
e la compagnia lo accorciavan di molto.

Lo splendido panorama di Sapri al sole
e i rintocchi della campana da chiesa
ci annunciavano vicina la meta finale
Un segno di croce e per molti di noi
il commercio s’apriva nella piazza
in declivio, da una quercia all’altra.

Nella linda Cappella, segno incancellabile
di devozione antica, la bella Madonna
veniva onorata con canti e preghiere.

Nella valle di lacrime  si spandevano
le note vetuste di dolci inni a Maria.

Un’ultima corsa per prendere l’acqua
“davvero un filino in una grigia lamiera”


E poi, al paese a goder la giornata!

 

Gioacchino Vaiano



 

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